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Perché conviene comprare una casa nuova

Comprare una casa nuova conviene, almeno nel 2016: merito di tasse più favorevoli rispetto al passato, che hanno lo scopo di favorire la compravendita. Grazie alla Legge di Stabilità 2016, infatti, sono state introdotte due agevolazioni molto significative che consentono a chi è intenzionato a cambiare casa di avere a che fare con tasse ridotte. […]
By Nabila Hagan
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Comprare una casa nuova conviene, almeno nel 2016: merito di tasse più favorevoli rispetto al passato, che hanno lo scopo di favorire la compravendita. Grazie alla Legge di Stabilità 2016, infatti, sono state introdotte due agevolazioni molto significative che consentono a chi è intenzionato a cambiare casa di avere a che fare con tasse ridotte. Un provvedimento che, per un contratto di acquisto, può tradursi in un risparmio di diverse migliaia di euro.

Per chiunque sia in cerca di una casa in vendita a Roma o in qualsiasi altra città d’Italia, vale la pena di prendere in considerazione la possibilità di comprare un immobile residenziale – purché non si tratti di un immobile di lusso – con imposte ridotte anche se si rimane in possesso della casa precedente per un anno. Questo provvedimento ha lo scopo di semplificare la vita a chi vuole cambiare casa ma non intende aspettare di vendere quella vecchia prima di entrare in possesso di quella nuova. Proprio per questo motivo è previsto il limite di dodici mesi, trascorso il quale subentra la tassazione precedente.

Un’altra agevolazione degna di nota è quella relativa alle case che vengono comprate direttamente da un costruttore: è previsto che la metà dell’Iva che grava sulla vendita possa essere recuperata con la detrazione Irpef nel giro di dieci anni. Nel caso in cui l’unità che viene acquistata sia la prima casa, poi, il trattamento fiscale sugli acquisti immobiliari muta in modo significativo. Infatti, fino al 31 dicembre dello scorso anno per rientrare nelle fattispecie che godevano delle agevolazioni era indispensabile che l’abitazione di riferimento non facesse parte della categoria catastale A/1, A/8 o A/9 e che non si possedesse un’altra casa nello stesso comune, nemmeno in comunione con il coniuge. Inoltre, non bisognava possedere un’altra casa, comprata come prima casa, in tutto il territorio italiano. Ebbene, a partire dal 2016 il requisito delle categorie catastali è ancora valido, ma si possono ottenere agevolazioni fiscali a
nche se si possiede un’abitazione acquistata tramite un incentivo, a patto che venga rivenduta entro un anno. La stessa agevolazione, per altro, è applicabile anche nel caso in cui la casa in questione si trovi nello stesso comune nel quale è collocata la casa nuova, a condizione che sia stata comprata usufruendo di agevolazioni.

Non viene preso in considerazione, per la tassazione, il costo stabilito: quello che conta, invece, è il valore catastale dell’immobile, che in genere è molto più basso rispetto al costo stabilito. Per la prima casa l’imposta di registro corrisponde al 2% del valore catastale, al quale devono essere aggiunti cento euro per l’imposta ipotecaria e per l’imposta catastale. Per un’abitazione che non è la prima casa, invece, l’imposta di registro corrisponde al 9% del valore catastale. L’Iva sulla prima casa è pari al 4% nel caso di acquisto dal costruttore: la tassazione, in questo caso, riguarda non il valore a catasto ma il prezzo reale. Come detto, il 50% dell’Iva può essere recuperato nei dieci anni successivi sotto forma di detrazione Irpef spalmata.

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